18/12/2013

Presentazione Rapporto annuale DIA - Intervento della Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini

"Un saluto particolare al direttore della Dia, dottor Arturo De Felice. Mi fa molto piacere ospitare qui all'interno di Palazzo Montecitorio, la giornata con la quale vengono presentati i risultati di un anno di Direzione Investigativa Antimafia.

Saluto anche la Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi e il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, il vicecapo della Polizia, Prefetto Cirillo e l'Europarlamentare Sonia Alfano.

Ritengo che l'esperienza della Direzione investigativa antimafia rappresenti un modello operativo e funzionale che dovrebbe essere esportato in molti altri settori di azione dei pubblici poteri. Un modello che privilegiando il metodo della integrazione delle esperienze e del coordinamento delle competenze, è in grado di mettere "in rete" le attività delle diverse forze di polizia impegnate nella lotta alle mafie.

Per questo la DIA - la cui creazione, mi piace ricordarlo, si deve anche ad una felice intuizione di Giovanni Falcone - rappresenta un modello operativo di come deve essere condotta la complessiva lotta al fenomeno mafioso. Facendo leva, cioè, su alcuni punti cardine come la prevenzione, la repressione, il controllo e l'analisi dei nuovi fenomeni criminali, soprattutto sul piano finanziario, e naturalmente la collaborazione internazionale.

Colgo dunque l'occasione per esprimere il vivo apprezzamento e per rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le forze di polizia e alla magistratura per le importanti operazioni effettuate anche in questi ultimi giorni, in particolare in Calabria e Sicilia.

Ciò non significa che non ci sia nulla da sviluppare e migliorare, soprattutto sul piano normativo. Penso, perché la materia mi sta particolarmente a cuore, all'istituto della confisca dei beni, le cui procedure devono essere semplificate e rivedute anche per facilitare ancor di più il riutilizzo, a fini sociali ed economici, di immobili o aziende appartenute a clan criminali.

D'altra parte è parere unanime dei magistrati e degli operatori delle forze dell'ordine, impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, che le mafie si vincono aggredendone i patrimoni.

Naturalmente ciò non basta. Sappiamo bene che la vera sfida è culturale e strutturale. Ma riutilizzare le ville dei boss per farne una caserma per le forze di polizia o riutilizzare i loro terreni per creare coltivazioni sane e biologiche, cosa è se non una sfida anche culturale?

La mafia per il controllo del territorio si nutre anche di simboli. Ed ha un valore simbolico inestimabile sottrarre alla criminalità i beni per farne presidi di legalità.

Ed è per questo che spero che anche da occasioni di incontro come questa possano giungere al Parlamento utili segnalazioni e suggerimenti per elaborare interventi legislativi che vadano in questa direzione.

Vorrei sottolineare in questa occasione l'esigenza di sviluppare ulteriormente le forme di collaborazione tra tutti i soggetti impegnati nel contrasto al fenomeno criminale e gli organi parlamentari; collaborazione istituzionale che vede naturalmente nel rapporto con la Commissione parlamentare Antimafia, presieduta in questa legislatura dalla collega Bindi, un canale privilegiato.

Collaborazione, e mi fa piacere ricordarlo oggi alla presenza del dottor Franco Roberti, che ha avuto tangibili risultati anche recentemente in occasione della desecretazione di atti di Commissioni parlamentari di inchiesta. Attività di desecretazione che dovrà continuare all'insegna di una delle tante missioni affidate al Parlamento quale quella di rendere trasparente e di mettere a disposizione dell'opinione pubblica tutta l'attività degli organi parlamentari.

Un'attività di desecretazione cui personalmente riconnetto un grande valore civile e politico che dovrà comunque essere condotta in stretta collaborazione e di intesa con l'autorità giudiziaria a tutela delle esigenze istruttorie, come avvenuto, appunto, con il Procuratore Roberti.

In conclusione, nel ribadire il pieno apprezzamento per l'operato della Direzione Investigativa Antimafia, vi auguro buona continuazione dei lavori e mi scuso dovendomi allontanare per concomitanti impegni parlamentari."