06/06/2013
Montecitorio, Sala della Regina

“Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per la cultura, la ricerca, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico”

Cari ragazzi e ragazze, cari insegnanti, è con vero piacere che vi do il benvenuto alla Camera dei deputati per la manifestazione finale del progetto "Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per la cultura, la ricerca, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico".

Saluto il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, il Sottosegretario ai beni e alle attività culturali Ilaria Borletti Buitoni, il direttore della Fondazione Benetton Marco Tamaro, il responsabile del supplemento culturale «Il Sole 24 Ore Domenica» Armando Massarenti e tutte le personalità qui presenti.

Si conclude oggi qui alla Camera un lungo viaggio che ha avuto inizio lo scorso autunno presso il Senato della Repubblica. Desidero in primo luogo congratularmi per l'originalità di questo progetto che ha coinvolto oltre 400 scuole di tutta Italia attraverso una serie di incontri con prestigiose personalità della cultura in diversi luoghi particolarmente rappresentativi del patrimonio artistico e culturale italiano.

E' stato giustamente detto che l'Italia - primo paese al mondo per numero di siti iscritti nel Patrimonio mondiale UNESCO - è un museo all'aria aperta. Ma è anche, aggiungerei, un grandissimo "museo diffuso", nel senso di un patrimonio distribuito in maniera uniforme su tutto il nostro territorio. Ma attenzione, bisogna assolutamente evitare di "museificarli", passatemi il termine. Cosa voglio dire? Che sono assolutamente convinta di come le pur necessarie azioni di valorizzazione del nostro patrimonio deve preservare una caratteristica irrinunciabili: il patrimonio cioè deve restare accessibile a tutti. Insomma la nostra arte, i nostri monumenti, gli edifici storici, devono mantenere una "qualità democratica". Qualità alla quale corrisponde anche un'enorme responsabilità collettiva: la responsabilità della tutela. Concetto, non a caso, contenuto proprio nell'articolo articolo 9 della Costituzione che impone alla Repubblica di tutelare il paesaggio accanto al patrimonio storico e artistico della nazione. Tutelare il paesaggio vuol dire considerarlo casa nostra e quindi dedicargli lo stesso tipo di cura.

Ed arriviamo alle note dolenti: molti dei lavori presentati dalle scuole nell'ambito di questo concorso denunciano fatti molto gravi riguardanti l'incuria e il degrado in cui versano luoghi e monumenti spesso di grande interesse artistico e culturale in ogni parte d'Italia. E d'altra parte, non sarà di certo un caso neanche quanto emerso da una ricerca Eurostat dell'aprile scorso: l'Italia è addirittura il fanalino di coda fra i paesi dell'Unione europea per la percentuale di spesa pubblica dedicata alla cultura. Pensate che per il 2011 si parla appena dell'1,1% della spesa.

Una tendenza che non ci fa di certo essere orgogliosi del nostro Paese e di alcune scelte politiche evidentemente portate avanti nel passato. Una tendenza che deve essere invertita al più presto.

L'altro grande fronte su cui lavorare è quello della promozione della ricerca scientifica e tecnica, anch'essa posta dall'articolo 9 della Costituzione fra i compiti fondamentali della Repubblica. Tutti gli indicatori dimostrano come i paesi che più investono in questo settore sono quelli con maggiore probabilità di crescita economica e di miglioramento delle condizioni di vita dei propri cittadini. E invece anche in questo settore purtroppo l'Italia è indietro: nel 2010 la spesa per ricerca e sviluppo da parte delle imprese e del settore pubblico è stata appena l'1,26 del Prodotto interno lordo, contro il 3,9 della Finlandia, il 2,80 della Germania, il 2,24 della Francia.

Numeri che ancora una volta non ci rendono orgogliosi del nostro Paese. C'è però un dato che continua a farmi ben sperare, malgrado tutto. Siete voi, la nostra "materia prima" migliore. La parola "giovane" deriva dal latino "iuvo", che significa "aiuto", "sono utile". Il nostro più grande errore sarebbe quello di non sfruttare il capitale che voi rappresentate, di non permettervi di aiutare il nostro paese ad uscire dalla crisi e a progredire civilmente ed economicamente.

Infine non smetterò mai di ringraziare voi insegnanti, le professoresse e i professori, che come ho già avuto modo di dire pochi giorni fa al Senato, rappresentano la parte migliore del Paese. Un vero e proprio baluardo per la democrazia e per la legalità nei territori più difficili. A voi la mia più sincera gratitudine per il lavoro che fate e per la responsabilità che avete nel dare una prospettiva ai nostri figli.