Intervento introduttivo in apertura del Primo Forum Parlamentare Italia-America Latina e Caraibi
Do il più caloroso benvenuto a voi, care colleghe e colleghi dei parlamenti latinaomericani e caraibici che avete accettato il nostro invito affrontando un viaggio così lungo per essere qui a Roma insieme a noi. Vi ringrazio di cuore per la vostra presenza, che costituisce un'ulteriore conferma dell'intensità dei rapporti fra i vostri paesi e l'Italia. Mi fa molto piacere rivedere alcuni di voi che ho avuto modo di incontrare nel corso del mio recente viaggio in America latina, come il Presidente della Camera dei deputati argentina Julián Andrés Domínguez.
Saluto il Presidente del Senato della Repubblica italiana, Pietro Grasso, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, la Presidente dell'Istituto italo-latino americano e Ambasciatrice della Repubblica del Guatemala, Stephanie Hochstetter Skinner-Klée. Vorrei ringraziare l'Istituto italo-latino americano per il prezioso contributo assicurato all'organizzazione del Forum, confermando il suo fondamentale ruolo nell'offrire un vitale canale di comunicazione fra l'Italia e i paesi della regione latinoamericana e caraibica. Saluto e ringrazio anche la Vice Presidente della Camera Marina Sereni, che è stata fra le promotrici di questo Forum e ha curato con grande energia ed entusiasmo la sua realizzazione.
Mi fa molto piacere aprire i nostri lavori, anche perché si tratta del primo Forum parlamentare Italia-America Latina e Caraibi, dedicato al ruolo dei parlamenti nell'epoca della globalizzazione: diritti fondamentali, partecipazione democratica e sviluppo.
E' infatti la prima volta che viene organizzata un'occasione come questa, di confronto fra il Parlamento italiano e le Assemblee legislative dei vostri paesi. E' un formato nuovo e sperimentale che si propone di affiancare ed integrare la Conferenza intergovernativa, che è giunta quest'anno con successo alla sua settima edizione svoltasi a Milano fra il 12 e 13 giugno scorsi.
Abbiamo lanciato questo Forum parlamentare in un anno speciale: quello in cui l'Italia offre una piattaforma di dibattito mondiale attraverso l'Expo di Milano, cui siete tutti invitati a partecipare alla fine dei nostri lavori. E lo abbiamo fatto nei confronti di un'area- l'America Latina e i Caraibi - che sta conoscendo una fase di crescita dal punto di vista democratico, economico e sociale. Forse mai come ora i vostri paesi hanno una responsabilità di primo piano nel dare forma alle forze e alle idee che guideranno lo sviluppo degli equilibri globali nei prossimi decenni.
L'Italia ha fortissimi legami con questa parte del mondo. In molti dei vostri paesi una parte significativa della popolazione ha origini italiane, o addirittura ha la cittadinanza italiana. Con altri paesi della regione vi sono rapporti altrettanti intensi dal punto di vista economico, politico e culturale. Questo enorme patrimonio di relazioni va oggi rilanciato e valorizzato guardando al futuro, per costruire insieme una partnership orientata ad una prospettiva comune di sviluppo e di crescita nella democrazia.
L'Italia può fare da ponte per i paesi latinoamericani verso l'Unione europea, un' Unione che il nostro paese vorrebbe più coesa e determinata a giocare in modo unitario il proprio ruolo nella globalizzazione.Abbiamo manifestato questo indirizzo pochi giorni fa qui a Montecitorio quando ho sottoscritto, insieme al presidente del Bundestag tedesco, al Presidente dell'Assemblea Nazionale francese e al Presidente del Parlamento del Lussemburgo una dichiarazione che richiede una maggiore integrazione politica europea e invita ad operare per la costruzione di una prospettiva davvero federale in Europa.
I temi oggetto di dibattito del nostro Forum sono sicuramente di comune interesse. In primo luogo, discuteremo del ruolo dei Parlamenti nella tutela dei diritti fondamentali e nella lotta alle diseguaglianze. Per l'Italia, come per molti paesi latinoamericani, la democrazia è una conquista raggiunta dopo avere sperimentato lunghi anni di dittatura: anche questa è una cosa che abbiamo in comune. Ho avuto modo di conoscere e apprezzare direttamente quanto si va facendo in molti dei vostri paesi per mantenere viva la memoria delle sofferenze e degli orrori dell'esperienza totalitaria. La democrazia è un bene che non deve essere mai dato per scontato. Il suo inestimabile valore, ma anche la consapevolezza della sua fragilità, vanno trasmessi alle nuove generazioni. I parlamenti, quali presidi del libero confronto democratico, hanno una responsabilità speciale da questo punto di vista.
Non vi è democrazia senza tutela dei diritti fondamentali per tutti. E questa garanzia deve essere assicurata a tutto campo. Dai diritti di prima generazione- come la tutela della libertà personale o del diritto di libera espressione del pensiero - ai nuovi diritti, come quelli ad esempio che riguardano le garanzie della persona nella sfera digitale ed in particolare in internet. La scorsa settimana ho firmato insieme al Presidente dell'Assemblea Nazionale francese una dichiarazione sui diritti in internet - un passaggio fondamentale per le nostre democrazie - frutto del lavoro congiunto svolto dalle speciali commissioni istituite in seno alle nostre due Assemblee parlamentari su questa materia. I principi elaborati saranno a loro volta portati all'attenzione dell'Internet Governance Forum che si svolgerà in Brasile fra il 10 e il 13 novembre prossimi. Ormai i diritti non si possono difendere e sviluppare in un solo paese, ma creando ponti ed alleanze fra le forze democratiche attive nelle diverse realtà nazionali, a partire dai Parlamenti.
L'altro grande versante della tutela dei diritti riguarda le garanzie sul piano sociale. Diventa difficile se non impossibile tenere insieme democraticamente società che siano eccessivamente polarizzate dalle diseguaglianze o nelle quali significative quote della popolazione vivano in condizioni di povertà. Anche questo ha impatto sulla tenuta democratica. Ammiro i risultati che sono stati raggiunti in molti dei vostri paesi per ridurre drasticamente le condizioni di povertà estrema che caratterizzavano alcune realtà latinoamericane. Anche questa è una battaglia che non si può mai considerare vinta una volta per tutte e sulla quale è necessario tenere sempre alto l'impegno politico. Penso ad esempio a quanto è avvenuto in Europa in questi anni, in cui politiche economiche principalmente orientate agli obiettivi del rigore finanziario e dell'austerità hanno spesso perso di vista le conseguenze sociali di questi indirizzi. Per effetto di queste politiche , in alcuni paesi europei la povertà è aumentata, spesso in misura intollerabile! I parlamenti, in quanto istituzioni rappresentative del più ampio pluralismo politico e sociale, dovrebbero costantemente ricordare come, prima degli astratti obiettivi finanziari, vengano le persone, con i loro bisogni di sviluppo umano.
E' questo a mio avviso il modo più forte con cui le Assemblee legislative possono assicurare che il legame di fiducia fra cittadini e istituzioni non si spezzi. Cittadinanza e partecipazione - il tema cui è dedicata la seconda sessione del nostro Forum - costituiscono la base di ogni democrazia forte e vitale. Dobbiamo concretamente operare perché i Parlamenti siano davvero istituzioni trasparenti e aperte, capaci di trasmettere le domande sociali e di trasformarle in scelte collettive efficaci e condivise. E anche Internet può avere un ruolo fondamentale come strumento di partecipazione: se i cittadini usano la rete, i social media, le istituzioni devono poter fare altrettanto, con l'obiettivo di coinvolgere i giovani nella partecipazione democratica.
Ci è sembrato infine opportuno chiudere il nostro Forum con un dibattito sui temi della crescita sostenibile. L'esigenza della sostenibilità si deve declinare oggi tanto sul piano sociale che su quello ambientale. E' un'esigenza che costituisce ormai un presupposto imprescindibile per tutte le politiche e per tutti i paesi, come stiamo vedendo in queste ore in due Paesi diversissimi come la Francia e il Guatemala. E' assai significativo che il nostro Forum si svolga all'indomani dell'approvazione, da parte del Vertice ONU dei Capi di Stato e di Governo, della nuova agenda di sviluppo sostenibile per il 2030. E' un documento dagli obiettivi molto ambiziosi che impegnano tutti i paesi del globo su temi quali la sconfitta della povertà e della fame, lo sviluppo dei sistemi educativi, l'eguaglianza di genere, la tutela degli ecosistemi. Il documento chiama a questo proposito direttamente in causa il ruolo dei Parlamenti.
Ma gli impegni sul piano istituzionale, per quanto importanti, non bastano. A fare davvero la differenza sono le persone e i rapporti umani che sono alla base di ogni azione collettiva. Il Forum vuole essere anche e soprattutto questo: un'occasione per costruire e rafforzare un network fra parlamentari italiani e latinoamericani che continui ad operare e ad ampliarsi attraverso una molteplicità di forme: dai gruppi di amicizia, alle conferenze multilaterali, alla cooperazione sul piano amministrativo. Creiamo a partire da oggi ciò che mancava ai pur buoni rapporti bilaterali fra i nostri parlamenti: una rete forte e vitale che rappresenterà una preziosa risorsa per aiutarci a lavorare meglio insieme per tutti gli anni a venire. Con questo spirito, auguro il più ampio successo ai lavori del nostro Forum.
Intervento introduttivo in apertura del Primo Forum Parlamentare Italia-America Latina e Caraibi
Do il più caloroso benvenuto a voi, care colleghe e colleghi dei parlamenti latinaomericani e caraibici che avete accettato il nostro invito affrontando un viaggio così lungo per essere qui a Roma insieme a noi. Vi ringrazio di cuore per la vostra presenza, che costituisce un'ulteriore conferma dell'intensità dei rapporti fra i vostri paesi e l'Italia. Mi fa molto piacere rivedere alcuni di voi che ho avuto modo di incontrare nel corso del mio recente viaggio in America latina, come il Presidente della Camera dei deputati argentina Julián Andrés Domínguez.
Saluto il Presidente del Senato della Repubblica italiana, Pietro Grasso, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, la Presidente dell'Istituto italo-latino americano e Ambasciatrice della Repubblica del Guatemala, Stephanie Hochstetter Skinner-Klée. Vorrei ringraziare l'Istituto italo-latino americano per il prezioso contributo assicurato all'organizzazione del Forum, confermando il suo fondamentale ruolo nell'offrire un vitale canale di comunicazione fra l'Italia e i paesi della regione latinoamericana e caraibica. Saluto e ringrazio anche la Vice Presidente della Camera Marina Sereni, che è stata fra le promotrici di questo Forum e ha curato con grande energia ed entusiasmo la sua realizzazione.
Mi fa molto piacere aprire i nostri lavori, anche perché si tratta del primo Forum parlamentare Italia-America Latina e Caraibi, dedicato al ruolo dei parlamenti nell'epoca della globalizzazione: diritti fondamentali, partecipazione democratica e sviluppo.
E' infatti la prima volta che viene organizzata un'occasione come questa, di confronto fra il Parlamento italiano e le Assemblee legislative dei vostri paesi. E' un formato nuovo e sperimentale che si propone di affiancare ed integrare la Conferenza intergovernativa, che è giunta quest'anno con successo alla sua settima edizione svoltasi a Milano fra il 12 e 13 giugno scorsi.
Abbiamo lanciato questo Forum parlamentare in un anno speciale: quello in cui l'Italia offre una piattaforma di dibattito mondiale attraverso l'Expo di Milano, cui siete tutti invitati a partecipare alla fine dei nostri lavori. E lo abbiamo fatto nei confronti di un'area- l'America Latina e i Caraibi - che sta conoscendo una fase di crescita dal punto di vista democratico, economico e sociale. Forse mai come ora i vostri paesi hanno una responsabilità di primo piano nel dare forma alle forze e alle idee che guideranno lo sviluppo degli equilibri globali nei prossimi decenni.
L'Italia ha fortissimi legami con questa parte del mondo. In molti dei vostri paesi una parte significativa della popolazione ha origini italiane, o addirittura ha la cittadinanza italiana. Con altri paesi della regione vi sono rapporti altrettanti intensi dal punto di vista economico, politico e culturale. Questo enorme patrimonio di relazioni va oggi rilanciato e valorizzato guardando al futuro, per costruire insieme una partnership orientata ad una prospettiva comune di sviluppo e di crescita nella democrazia.
L'Italia può fare da ponte per i paesi latinoamericani verso l'Unione europea, un' Unione che il nostro paese vorrebbe più coesa e determinata a giocare in modo unitario il proprio ruolo nella globalizzazione.Abbiamo manifestato questo indirizzo pochi giorni fa qui a Montecitorio quando ho sottoscritto, insieme al presidente del Bundestag tedesco, al Presidente dell'Assemblea Nazionale francese e al Presidente del Parlamento del Lussemburgo una dichiarazione che richiede una maggiore integrazione politica europea e invita ad operare per la costruzione di una prospettiva davvero federale in Europa.
I temi oggetto di dibattito del nostro Forum sono sicuramente di comune interesse. In primo luogo, discuteremo del ruolo dei Parlamenti nella tutela dei diritti fondamentali e nella lotta alle diseguaglianze. Per l'Italia, come per molti paesi latinoamericani, la democrazia è una conquista raggiunta dopo avere sperimentato lunghi anni di dittatura: anche questa è una cosa che abbiamo in comune. Ho avuto modo di conoscere e apprezzare direttamente quanto si va facendo in molti dei vostri paesi per mantenere viva la memoria delle sofferenze e degli orrori dell'esperienza totalitaria. La democrazia è un bene che non deve essere mai dato per scontato. Il suo inestimabile valore, ma anche la consapevolezza della sua fragilità, vanno trasmessi alle nuove generazioni. I parlamenti, quali presidi del libero confronto democratico, hanno una responsabilità speciale da questo punto di vista.
Non vi è democrazia senza tutela dei diritti fondamentali per tutti. E questa garanzia deve essere assicurata a tutto campo. Dai diritti di prima generazione- come la tutela della libertà personale o del diritto di libera espressione del pensiero - ai nuovi diritti, come quelli ad esempio che riguardano le garanzie della persona nella sfera digitale ed in particolare in internet. La scorsa settimana ho firmato insieme al Presidente dell'Assemblea Nazionale francese una dichiarazione sui diritti in internet - un passaggio fondamentale per le nostre democrazie - frutto del lavoro congiunto svolto dalle speciali commissioni istituite in seno alle nostre due Assemblee parlamentari su questa materia. I principi elaborati saranno a loro volta portati all'attenzione dell'Internet Governance Forum che si svolgerà in Brasile fra il 10 e il 13 novembre prossimi. Ormai i diritti non si possono difendere e sviluppare in un solo paese, ma creando ponti ed alleanze fra le forze democratiche attive nelle diverse realtà nazionali, a partire dai Parlamenti.
L'altro grande versante della tutela dei diritti riguarda le garanzie sul piano sociale. Diventa difficile se non impossibile tenere insieme democraticamente società che siano eccessivamente polarizzate dalle diseguaglianze o nelle quali significative quote della popolazione vivano in condizioni di povertà. Anche questo ha impatto sulla tenuta democratica. Ammiro i risultati che sono stati raggiunti in molti dei vostri paesi per ridurre drasticamente le condizioni di povertà estrema che caratterizzavano alcune realtà latinoamericane. Anche questa è una battaglia che non si può mai considerare vinta una volta per tutte e sulla quale è necessario tenere sempre alto l'impegno politico. Penso ad esempio a quanto è avvenuto in Europa in questi anni, in cui politiche economiche principalmente orientate agli obiettivi del rigore finanziario e dell'austerità hanno spesso perso di vista le conseguenze sociali di questi indirizzi. Per effetto di queste politiche , in alcuni paesi europei la povertà è aumentata, spesso in misura intollerabile! I parlamenti, in quanto istituzioni rappresentative del più ampio pluralismo politico e sociale, dovrebbero costantemente ricordare come, prima degli astratti obiettivi finanziari, vengano le persone, con i loro bisogni di sviluppo umano.
E' questo a mio avviso il modo più forte con cui le Assemblee legislative possono assicurare che il legame di fiducia fra cittadini e istituzioni non si spezzi. Cittadinanza e partecipazione - il tema cui è dedicata la seconda sessione del nostro Forum - costituiscono la base di ogni democrazia forte e vitale. Dobbiamo concretamente operare perché i Parlamenti siano davvero istituzioni trasparenti e aperte, capaci di trasmettere le domande sociali e di trasformarle in scelte collettive efficaci e condivise. E anche Internet può avere un ruolo fondamentale come strumento di partecipazione: se i cittadini usano la rete, i social media, le istituzioni devono poter fare altrettanto, con l'obiettivo di coinvolgere i giovani nella partecipazione democratica.
Ci è sembrato infine opportuno chiudere il nostro Forum con un dibattito sui temi della crescita sostenibile. L'esigenza della sostenibilità si deve declinare oggi tanto sul piano sociale che su quello ambientale. E' un'esigenza che costituisce ormai un presupposto imprescindibile per tutte le politiche e per tutti i paesi, come stiamo vedendo in queste ore in due Paesi diversissimi come la Francia e il Guatemala. E' assai significativo che il nostro Forum si svolga all'indomani dell'approvazione, da parte del Vertice ONU dei Capi di Stato e di Governo, della nuova agenda di sviluppo sostenibile per il 2030. E' un documento dagli obiettivi molto ambiziosi che impegnano tutti i paesi del globo su temi quali la sconfitta della povertà e della fame, lo sviluppo dei sistemi educativi, l'eguaglianza di genere, la tutela degli ecosistemi. Il documento chiama a questo proposito direttamente in causa il ruolo dei Parlamenti.
Ma gli impegni sul piano istituzionale, per quanto importanti, non bastano. A fare davvero la differenza sono le persone e i rapporti umani che sono alla base di ogni azione collettiva. Il Forum vuole essere anche e soprattutto questo: un'occasione per costruire e rafforzare un network fra parlamentari italiani e latinoamericani che continui ad operare e ad ampliarsi attraverso una molteplicità di forme: dai gruppi di amicizia, alle conferenze multilaterali, alla cooperazione sul piano amministrativo. Creiamo a partire da oggi ciò che mancava ai pur buoni rapporti bilaterali fra i nostri parlamenti: una rete forte e vitale che rappresenterà una preziosa risorsa per aiutarci a lavorare meglio insieme per tutti gli anni a venire. Con questo spirito, auguro il più ampio successo ai lavori del nostro Forum.