09/02/2017
Camera dei deputati, Biblioteca

Partecipazione all’inaugurazione della mostra fotografica ‘La buona terra. I campi della Legalità. Fotografie di Photoaid’, a cura di ANCC-COOP (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori)

Buon pomeriggio a tutte e a tutti.

Saluto il Presidente dell'Associazione Nazionale Cooperative Consumatori, Stefano Bassi; la responsabile dell'ufficio media e comunicazione, Silvia Mastagni; i fotografi di Photoaid Michele Cazzani e Andrea Micheli e tutti i presenti.

Qualche giorno fa mi è stato chiesto, durante un'intervista, se io sono a favore o contro le elezioni anticipate.

Ho risposto che non dipende dalla Presidente della Camera quando si va a votare, ma dai partiti e soprattutto dal Presidente della Repubblica. Ho voluto ricordare, però, che sarebbe veramente deludente andare a votare senza aver approvato alcuni provvedimenti.

C'è un pacchetto di provvedimenti sui diritti bloccato al Senato, non perché non lavori bene ma perché su quelle leggi manca la volontà politica di arrivare a una conclusione. In quel pacchetto ci sono provvedimenti che a me stanno molto a cuore. Ad esempio la riforma della cittadinanza, che considero un provvedimento necessario per costruire una società più inclusiva, per fare in modo che chi è nato in Italia, chi ha vissuto con i nostri figli, sia incluso nel nostro tessuto sociale, se ne senta parte con orgoglio e patriottismo.

Poi c'è la prescrizione. Ogni volta che un processo finisce con la prescrizione è un fallimento dello Stato.

E poi c'è la delega sulla povertà: un provvedimento non ideale, insufficiente dal punto di vista finanziario, come hanno fatto notare molte associazioni. Tuttavia è un segnale importante che dobbiamo dare in tempo utile. Il paese aspetta questi provvedimenti, perché la disuguaglianza cresce e la povertà non fa sconti. Dunque, quella legge deve essere approvata.

Ancora, c'è l'introduzione del reato di tortura: siamo tra i pochi paesi a non averlo. E poi la norma contro l'omofobia, tema sul quale da troppo tempo si discute senza arrivare a una conclusione.

E poi, perché no, la legge sul cognome delle madri ai figli. Noi donne non abbiamo il diritto di riconoscerci nei nostri figli anche con il nome che portiamo? Perché ci deve essere impedito un diritto che altrove è riconosciuto?

Infine c'è il disegno di legge sul cyberbullismo. Uno dei primi convegni che feci alla Camera dei Deputati fu su questo tema e partecipò la madre di una ragazzina di 14 anni, Carolina, che pochi giorni prima si era tolta la vita perché non riusciva più a reggere la vergogna di vedere le sue immagini oggetto di dileggio sul web. In quella occasione ci impegnammo a fare il provvedimento sul cyberbullismo. Oggi quella legge è tornata alla Camera dal Senato e mi auguro che quella promessa venga mantenuta.

Se non facciamo quello che diciamo di voler fare, se non rispettiamo i nostri impegni, non ci possiamo lamentare che le persone non abbiano più fiducia nella politica e nelle istituzioni.

Per questo mi sembra importante anche ricordare i tanti provvedimenti importanti approvati in questa legislatura. Ne voglio citare due. La questione di genere: il primo atto parlamentare che abbiamo approvato è stata la Convenzione di Istanbul, pietra miliare sul cammino del rispetto dei diritti delle donne perché sancisce che la violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani fondamentali, che riguarda tutti, lo Stato, la cosa pubblica.

E il secondo provvedimento che voglio ricordare è quello contro il caporalato, fonte per me di grande soddisfazione perché è stato un segnale di civiltà e di giustizia, ma anche perché è stato il frutto di un lavoro bello, intenso, integrato, al quale hanno contribuito i lavoratori e le lavoratrici. Io sono stata con le braccianti il Primo Maggio, a Mesagne, nei campi, e ho ascoltato le loro richieste. Sentendo il loro vivere, la loro giornata, mi sono chiesta più volte: questi racconti posso essere ambientati in un paese dove i diritti non vengono tutelati, ma nel mio paese, in Italia, come è possibile a tutt'oggi che ci siano queste condizioni di vita? Come è possibile che tutto ciò avvenga nell'indifferenza generale?

Ho poi voluto rivedere le braccianti, le ho invitate a Montecitorio, e mi ha fatto piacere che abbiano collaborato alla redazione di un buon testo di legge. Devo ringraziare i sindacati per il grande lavoro che hanno fatto, perché hanno saputo veicolare quei messaggi nelle sedi parlamentari, nelle commissioni, e quelle istanze sono state raccolte.

Oggi quelle donne ci chiedono che la legge venga messa in atto, che ci sia un monitoraggio sulla sua applicazione perché non basta fare una buona legge - che pure è la base - ma serve che venga applicata, altrimenti quella legge non avrà avuto senso.

L'illegalità in agricoltura non è un destino inesorabile, a cui non ci si può sottrarre, non è un accidente dal quale non ci si può liberare.

L'Associazione Nazionale delle Cooperative Consumatori, con questa campagna "Buoni e giusti", afferma il principio che ci può essere legalità su tutto il circuito della produzione agricola, che ci può essere rispetto e dignità di chi lavora, che l'integrazione dei migranti è possibile.

Credo sia più bello mangiare cibo che è frutto del lavoro onesto, pulito, dove non c'è sfruttamento. Per riuscirci non basta agire solo rispetto alla legalità nella produzione, ma anche alla rete di distribuzione e alla rete commerciale.

La legalità non è solamente una aspirazione di qualche idealista - e comunque l'idealismo non guasta, perché se la storia è andata avanti è perché c'era anche qualche utopista a dare la spinta - no, non è solo questo. La legalità aiuta l'economia, la fa crescere, perché se c'è la legalità non sono "gli amici degli amici" ad andare avanti ma i migliori, quelli che valgono, quelli che hanno le carte in regola.

'Il denaro sporco caccia il denaro pulito': questo è un detto antico, ma ancora molto valido. Le imprese sporche, prima di tutto, fanno un torto a quelle pulite, perché fanno concorrenza sleale.

Dunque inaugurare questa mostra credo possa essere un'occasione per dare un messaggio di speranza. Noi siamo un grande Paese, che a volte viene bollato per essere un posto dove non si rispetta la legalità. Un pregiudizio contro cui io lotto costantemente e che si dovrebbe abbattere.

Questa iniziativa dimostra che si può vivere di legalità, che si può avere un'economia legale e pulita. Di questo vi ringrazio di cuore.